L’Aspi e gli ammortizzatori sociali per la disoccupazione

L’Aspi e gli ammortizzatori sociali per la disoccupazione

 
 
 

Nasce l’Assicurazione sociale per l’impiego, o AspI, per le nuove disoccupazioni successive al primo gennaio 2013: fornirà ai lavoratori che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione un’indennità mensile di disoccupazione.

 

Per tutti i licenziamenti avvenuti successivamente all’1.01.2013, la Riforma Fornero ha istituito, presso la “Gestione Prestazioni Temporanee”, la nuova AspI. Vediamo di cosa si tratta e quali particolarità presenta.

Quando si applica

L’AspI riguarda gli eventi di disoccupazione involontaria (licenziamenti o dimissioni per giusta causa) che si verificano a partire dal 1 gennaio 2013.

Chi sono i destinatari

L’AspI si applica alle seguenti categorie di lavoratori:

- i lavoratori dipendenti del settore privato, compresi gli apprendisti;

- i soci di cooperative d il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;

- i lavoratori dipendenti delle P.A. con contratto non a tempo indeterminato.

Quali soggetti restano esclusi

Restano esclusi:

- gli operai agricoli a tempo determinato ed indeterminato;

- i lavoratori dipendenti della P.A. con contratto a tempo indeterminato;

- i lavoratori extracomunitari entrati in Italia con permessi di soggiorno di lavoro

stagionale;

- i collaboratori coordinati e continuativi;

- chi sconta una o più pene per reati di mafia, terrorismo, strage e eversione.

Tipologie di licenziamento

L’indennità è riconosciuta nei seguenti casi:

- licenziamento per giusta causa;

- licenziamento per giustificato motivo soggettivo;

- contratto a termine.

I requisiti del lavoratore

I requisiti per il riconoscimento del trattamento previsto sono:

- lo stato di disoccupazione: l’essere cioè privo di lavoro, ma disponibile allo svolgimento e alla ricerca di una nuova attività lavorativa;

- lo stato di disoccupazione deve essere involontario e non determinato da dimissioni volontarie;

- almeno due anni di anzianità assicurativa e almeno un anno (52 settimane) di contribuzione nel biennio prima dell’inizio del periodo di disoccupazione.

Ammontare

L’indennità è rapportata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali percepita dal

lavoratore nell’ultimo biennio (cosiddetta RMR: retribuzione media mensile di riferimento).

La domanda

Per ottenere l’indennità bisogna presentare domanda all’INPS in via telematica entro 60 giorni dalla data di spettanza del trattamento, a pena decadenza.

Da quando decorre

L’indennità spetta dall’ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro oppure dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda.

La percezione dell’indennità è condizionata alla permanenza dello stato di disoccupazione.

Quanto dura

La durata massima prevista per i casi di disoccupazione verificatisi tra l’1.01.2013 e il 31.12.2015, è stabilita nei seguenti termini:

- per l’anno 2013: otto mesi per i soggetti con età anagrafica inferiore a cinquanta anni e dodici mesiper i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta anni; – per l’anno 2014: otto mesi per i soggetti con età anagrafica inferiore a cinquanta anni; dodici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta anni e inferiore a cinquantacinque anni; quattordici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquantacinque anni, nei limiti delle settimane di contribuzione negli ultimi due anni;

- per l’anno 2015: dieci mesi per i soggetti con età anagrafica inferiore a cinquanta anni; dodici mesiper i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquanta anni e inferiore a cinquantacinque anni;sedici mesi per i soggetti con età anagrafica pari o superiore a cinquantacinque anni, nei limiti delle settimane di contribuzione negli ultimi due anni.

Quando è revocata

Il beneficiario decade dall’indennità, con effetto dal verificarsi dell’evento interruttivo (quindi a partire da quella data), nei seguenti casi:

- perdita dello stato di disoccupazione;

- nuova occupazione con contratto di lavoro subordinano di durata superiore a sei mesi;

- inizio di un’attività in forma autonoma senza che il lavoratore effettui la comunicazione all’Inps del reddito anno che si presume di avere dall’attività stessa;

- raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata;

- riconoscimento del diritto all’assegno ordinario di invalidità;

- quando viene rifiutata  un’offerta di lavoro con uno stipendio superiore del 20% all’indennità.

Quando viene sospesa

In caso di nuova occupazione, con contratto inferiore a sei mesi, l’indennità viene sospesa d’ufficio. Se nei sei mesi cessa la nuova occupazione, l’indennità riprende a decorrere dal momento in cui era stata interrotta.

Se l’occupazione viene invece prorogata per un periodo superiore ai sei mesi, l’indennità decade con obbligo di presentare nuova domanda al termine del nuovo rapporto di lavoro.

Quanto costa l’assicurazione

Le imprese devono versare un contributo ordinario pari all’1,61% sulla retribuzione previdenziale imponibile (cioè quella su cui vengono calcolate anche le contribuzioni pensionistiche). Esempio: su uno stipendio lordo di trentamila euro, l’impresa verserà 480 euro circa all’anno.

Se il dipendente è assunto a tempo determinato, l’azienda deve versare un ulteriore contributo dell’1,4%, che si aggiunge al precedente 1,61%: per un totale del 3,1%. Esempio: su una retribuzione di trentamila euro, la somma da pagare è di 930 euro circa.

La quota aggiuntiva viene però restituita all’azienda se, alla scadenza del contratto, il lavoratore viene stabilizzato e assunto a tempo indeterminato.

L’Aspi viene finanziata anche con un contributo versato dall’impresa all’Inps nel caso del licenziamento di un lavoratore assunto a tempo indeterminato per motivi diversi dalle dimissioni volontarie. La somma da versare è di circa 459 euro (il 41% del massimale Aspi) per ogni anno di anzianità che il licenziato ha accumulato negli ultimi 36 mesi. Esempio: se il dipendente licenziato ha lavorato in maniera continuativa per tre anni, il contributo da pagare è di circa 1.377 euro (459 euro per 3).

Piccole imprese

Il contributo ordinario dell’1,61% è ridotto per alcune categorie di aziende e, soprattutto, per quelle piccole e medie.

In particolare:

- le imprese artigiane pagheranno lo 0,4% invece dell’1,61%;

- gli esercenti del commercio devono versare soltanto lo 0,18%;

- le aziende radiotelevisive pagheranno lo 0,4%;

- i partiti politici e i sindacati pagheranno lo 0,15%;

- le imprese agricole verseranno lo 0,37%. É previsto uno sconto anche per le cooperative, che si allineeranno alle aliquote ordinarie dell’1,61% soltanto gradualmente, entro il 2017.

La Mini-AspI

La riforma introduce uno speciale trattamento che va a sostituire, dal 01.01.2013, l’indennità di disoccupazione con i requisiti ridotti.

La Mini-AspI viene pagata mensilmente e per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione nei dodici mesi precedenti alla data di cessazione del rapporto di lavoro. Ai fini della durata, non sono computati i periodi contributivi che hanno già dato luogo all’erogazione della prestazione.

I requisiti per la Mini-AspI

Per percepire la Mini-AspI occorre aver lavorato per almeno 13 settimane (cioè poco più di 3 mesi) nell’ultimo anno.

Non è previsto alcun requisito di anzianità assicurativa.

Tipologia di licenziamento per la Mini-AspI

L’indennità è riconosciuta per:

- perdita involontaria dell’occupazione;

- stato di disoccupazione;

Ammontare

L’importo dell’indennità Mini-AspI è calcolata analogamente all’indennità ASPI.

Il sussidio è corrisposto per un periodo pari alla metà delle settimane lavorate durante l’ultimo anno.Esempio: chi è stato occupato per 4 mesi (16 settimane), riceverà l’indennità per 2 mesi (8 settimane).

Quando viene sospesa

In caso di nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, l’indennità di disoccupazione Mini-AspI è sospesa d’ufficio fino a massimo 5 giorni. Al termine di detto periodo di sospensione, l’indennità riprende a decorrere dal momento in cui era rimasta sospesa

 
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